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Bambini e sedentarietà, dall’Oms alcune raccomandazioni utili

Con gli stili di vita odierni, del tutto differenti rispetto quelli di una volta, sedentarietà e mancanza di attività fisica costituiscono un possibile problema non solo negli adulti, ma anche negli adolescenti e nei bambini. Per fare il punto della situazione, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha pubblicato le nuove linee guida sull’attività fisica, comportamento sedentario e sonno per i bambini sotto i 5 anni. «I bambini sotto i cinque anni – spiega il ministero della Salute – devono trascorrere meno tempo seduti a guardare gli schermi, devono dormire meglio e avere più tempo per giocare se vogliono crescere sani». Per questo motivo, le nuove linee guida, «sono state elaborate da un gruppo di esperti dell’Oms che hanno valutato gli effetti sui bambini piccoli di un sonno inadeguato e del tempo trascorso seduti a guardare schermi o seduti su seggioloni e passeggini. Inoltre sono state anche esaminati i benefici di un aumento dei livelli di attività fisica».
A tal proposito, l’Oms evidenzia che «lo schema dell’attività complessiva nelle 24 ore è fondamentale: sostituire il tempo prolungato davanti allo schermo con un gioco più attivo o sedentario, assicurandosi che i bambini piccoli ricevano abbastanza sonno di buona qualità. Il tempo sedentario di qualità trascorso in attività interattive non basate sullo schermo, come lettura, narrazione, canto e puzzle, è molto importante per lo sviluppo del bambino». Da qui, alcune raccomandazioni all’indirizzo dei genitori affinché possano metterle in pratica nell’attività educativa dei loro piccoli.
«Divieto assoluto di restare fermi davanti a uno schermo per i bambini da zero a due anni, mentre dai due ai quattro anni i bimbi non dovrebbero essere mai lasciati per più di un’ora a guardare passivamente lo schermo televisivo o di altro genere, come cellulari e tablet». Inoltre, per i piccoli fino a un anno di età, «attività fisica diverse volte al giorno, compresa mezz’ora in posizione prona. Favorire 14-17 ore di sonno totale al giorno ai neonati». Per i bambini da uno a due anni, «almeno tre ore di attività fisica giornaliera e 11-14 ore di sonno totale». Infine, per i piccoli tra i due e i quattro anni di età, «almeno tre ore di attività fisica giornaliera, di cui almeno una di forte intensità e 10-13 ore di sonno totale».

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Come funziona la nuova ricetta veterinaria elettronica?

Dopo l’avvio, ormai da più di sei anni, della ricetta elettronica per uso umano, a partire da martedì 16 aprile 2019 anche i proprietari degli animali, piccoli e grandi, dovranno utilizzare il nuovo sistema di prescrizione elettronica, al fine di veder erogati i loro farmaci in farmacia. A darne notizia è il ministero della Salute, il quale, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto attuativo, ha rese operative le nuove modalità. Come funziona, quindi, la nuova ricetta elettronica veterinaria? Il primo passo è a cura del proprietario detentore dell’animale, ovvero quello di recarsi dal medico veterinario. Il professionista prescrive il farmaco emettendo la ricetta. Ogni ricetta ha un numero progressivo e un pin, che cambia da ricetta a ricetta. Il pin serve per garantire la privacy e l’accesso all’informazione della ricetta esclusivamente al proprietario dell’animale. Per l’acquisto dei farmaci prescritti non è necessaria la stampa della ricetta: si può usare il numero ricetta e il pin, o il codice fiscale del proprietario dell’animale e il pin o, in caso di allevamento zootecnico, il codice azienda e il pin. Con queste informazioni, il farmacista visualizza i farmaci prescritti all’animale, dispensa quelli richiesti dal cliente ed infine registra la vendita.
Questo nuovo sistema di prescrizione, predisposto dal ministero della Salute, oltre a semplificare il sistema di accesso ai farmaci – prima era necessario dotarsi di una ricetta cartacea in più copie – consente un maggior controllo dei farmaci erogati. A titolo di esempio, nel caso dei farmaci antibiotici, viene data la possibilità al ministero di controllare il numero di farmaci prescritti e metterli in relazione ai fenomeni di antibiotico-resistenza. Quest’ultima, ricordiamo, è una condizione sulla base della quale i batteri sviluppano meccanismi difensivi tali da rendere inefficaci gli antibiotici usati per combattere un’infezione di natura batterica, e quindi, far diventare necessario l’uso di antibiotici sempre più forti. La ricetta elettronica avrà un impatto anche sulla salute degli animali destinati al consumo alimentare e quindi sulla salute umana. Per concludere, si ricorda che il farmacista di fiducia è sempre disponibile per fornire ulteriori chiarimenti in merito a questa innovazione.

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Autismo in età adulta, studio: «Non solo aspetti negativi»

L’autismo porta qualità che aiutano a casa e al lavoro, come anche nello studio. È quanto emerso dallo studio «Mapping the autistic advantage from the accounts of adults diagnosed with autism: a qualitative study», pubblicato sulla rivista scientifica Autism in Adulthood. Secondo quanto emerso, coloro che hanno preso parte alla ricerca hanno affermato di essere in grado di iperfocalizzare, mostrare attenzione ai dettagli, avere una buona memoria ed essere creativi. Inoltre, i 28 adulti autistici intervistati per esplorare l’impatto che la condizione ha avuto sulla loro vita, hanno anche detto che l’autismo li ha resi più onesti, leali e ha aumentato la loro empatia per gli animali e le altre persone autistiche. Dei 28, circa oltre un quarto viveva in modo indipendente e riceveva un sostegno di basso livello, un quarto aveva un supporto di medio livello come un assistente domiciliare e un quarto riceveva un sostegno di alto livello, in un’assistenza residenziale a tempo pieno.  Nel complesso, molti partecipanti hanno parlato dell’autismo come un insieme di qualità che possedevano piuttosto che una “malattia” che avevano. Molti hanno detto di aver percepito il mondo in modo diverso e di avere diverse abilità mentali. Alcuni hanno descritto la loro memoria eccezionale in dettaglio grafico, con uno che diceva che era come un “piccolo registratore nella mia testa”. Un altro partecipante ha detto che avrebbe “ricordato le conversazioni parola per parola”.
Alcuni partecipanti hanno affermato di avere un’iper percezione del colore e della forma. La capacità di concentrazione è stata menzionata da quasi tutti i partecipanti. I partecipanti che erano impiegati o all’università descrivevano la loro capacità di “concentrarsi” o “iperfocalizzarsi” su un compito, escludendo tutti gli altri come un enorme vantaggio. Questa abilità è stata descritta come tenacia o perseveranza, ma potrebbe anche causare ansia o esaurimento. Infine, lo studio ha evidenziato che i partecipanti si sono descritti come compassionevoli ed empatici nei confronti degli animali o “per gli altri nello spettro”. I partecipanti hanno detto di essere aperti e questo è stato utile, ma questo è diventato un problema se preso troppo lontano. Altre caratteristiche autistiche erano l’affidabilità, l’integrità e l’odio per le menzogne, nonché un “estremo senso di giustizia”.

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Fumo e cancro, quali sono i costi per le recidive?

Come è noto, lo stile di vita individuale spesso costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie oncologiche. Citiamo ad esempio la sedentarietà, l’alimentazione, l’uso di alcolici, ma anche il fumo. Quest’ultimo, oltre ad essere la principale causa di cancro al polmone, contribuisce non solo allo sviluppo della patologia oncologica, ma anche ad un’eventuale recidiva nei pazienti che hanno già ricevuto una diagnosi di cancro e quindi un trattamento. Ad entrare nel dettaglio di tale dinamica è stato un gruppo di ricercatori statunitensi che, in un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Jama Network Open, ha calcolato i costi aggiuntivi associati al fumo da parte dei pazienti con cancro. Ciò attraverso un modello sviluppato che stima l’onere economico del fumo sul trattamento del cancro, informazione che può essere utile sia ai pazienti che agli operatori sanitari.
Lo studio dimostra che il fumo prolungato aumenta il rischio di fallimento del trattamento del cancro e che i costi medi addizionali per il trattamento del cancro possono arrivare a 11.000 dollari americani, pari a circa 9.000 euro, per ciascun paziente. «Lo studio – spiegano i ricercatori – si è concentrato solo sul costo di un ulteriore trattamento del cancro, ma non includeva il costo del trattamento degli effetti collaterali del fumo, come l’aumento della tossicità del trattamento del cancro o il trattamento di altre malattie correlate al fumo come malattie cardiache, ictus e altre malattie note essere causato dal continuo fumo». Gli autori hanno analizzato inoltre in che modo il fumo ha diminuito l’efficacia del trattamento del cancro e stimato quanto costerebbe trattare le recidive causate dal fumo.
«Sappiamo che continuare a fumare può portare a risultati negativi per i pazienti con cancro. Il Rapporto del Surgeon General del 2014 ha concluso che continuare a fumare dopo una diagnosi di cancro aumenta il rischio di morire di cancro e altre malattie correlate al fumo. Questa è davvero la prima volta il peso economico del fumo sul trattamento del cancro è stato stimato». Ne consegue che «la decisione migliore che un paziente malato di cancro può fare – concludono i ricercatori – è decidere di smettere di fumare: il passo successivo è mettere le risorse per identificare il miglior approccio terapeutico per tutti i malati di cancro, compresi quelli che fumano quando viene diagnosticato un cancro».

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Dichiarazione dei redditi precompilata, invio dal 2 maggio al 23 luglio 2019

Come è noto, a partire dal 2016 tutte le strutture sanitarie, comprese le farmacie e le figure professionali che erogano prestazioni sanitarie, sono obbligate ad inviare al Sistema tessera sanitaria del ministero dell’Economia e delle Finanze tutte le fatture emesse nei confronti dei propri pazienti. Ciò al fine di mettere a disposizione dell’Agenzia delle entrate il dettaglio delle spese sanitarie sostenute dai pazienti nel corso dell’anno, per predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata. In sostanza, tutti i dati relativi alle prestazioni effettuate, ma anche dei farmaci acquistati, sia per uso umano che veterinario, e per i quali non si sia opposto il trattamento dei dati personali, saranno disponibili per i cittadini. Questi, a loro volta, possono utilizzare tali dati ai fini della preparazione della dichiarazione dei redditi precompilata. «I dati – aveva spiegato il ministero dell’Economia e delle Finanze – sono messi a disposizione dei cittadini che possono pertanto consultare le spese che hanno sostenuto, sulla base di quanto inviato al Sistema TS dagli erogatori di prestazioni sanitarie e veterinarie».
Ebbene, con riferimento alla dichiarazione dei redditi precompilata, l’Agenzia delle entrate ha fatto sapere che da «lunedì 15 aprile è online la dichiarazione dei redditi precompilata», con inclusi tutti i dati sopra citati. Pertanto, i contribuenti potranno accettare o integrare il 730 predisposto dall’Agenzia ed inviarlo via web a partire dal 2 maggio e fino al 23 luglio. Il modello, oltre ai dati delle spese sostenuta in farmacia ed in generale, quelle sanitarie, conterrà anche altre informazioni provenienti da banche, assicurazioni, università, nonché dai datori di lavoro tramite le certificazioni uniche. In aggiunta a ciò, nella precompilata si aggiungo anche le spese su parti comuni condominiali che danno diritto al bonus verde e le somme versate dal 1 gennaio 2018 per assicurazioni contro le calamità, stipulate per immobili a uso abitativo.
Secondo quanto comunicato dall’Agenzia delle entrate, è possibile ottenere maggiori informazioni «sul canale YouTube dell’Agenzia è online un breve video di presentazione della precompilata, con le principali novità e le date da ricordare». Inoltre, spiega l ‘Agenzia, «è consultabile un sito Internet dedicato, all’indirizzo https://infoprecompilata.agenziaentrate.gov.it, dove sono presenti tante informazioni utili: i passi da seguire fino all’invio e le risposte alle domande più frequenti». E, per concludere, «sono sempre disponibili i numeri dell’assistenza telefonica: 800.90.96.96 da telefono fisso, 0696668907 (da cellulare) e +39 0696668933 per chi chiama dall’estero, operativi dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17, e il sabato dalle 9 alle 13 (con esclusione delle festività nazionali)».