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Esposizione dei bambini allo schermo, studio: «Possibili disturbi del sonno e difficoltà comportamentali»

Come è noto, gran parte dei nuovi media sono diventati parte integrante della vita degli esseri umani. Come per ogni innovazione, nonostante questi mezzi portino numerosi benefici, solo dopo il passare di numerosi anni è possibile rilevare eventuali lati negativi. Tra questi, l’utilizzo intensivo dei dispositivi digitali, il quale potrebbe esporre a cattivi abitudini che inconsapevolmente danneggiano chi ne fa un uso fuori la norma. Un recente studio ha dimostrato che cattive abitudini di utilizzo dello schermo possono avere un effetto dannoso sul benessere dello sviluppo e psicosociale dei bambini. A fare chiarezza sono stati i ricercatori del KK Women’s and Children’s Hospital, insieme alla National University of Singapore, esaminando i comportamenti di 367 bambini in età prescolare dai 2 ai 5 anni, con disturbi dello sviluppo neurologico come autismo, ritardo del linguaggio, ritardo dello sviluppo globale e disturbi dell’apprendimento.
Ebbene, gli studiosi hanno scoperto che la prima esposizione prima dei 18 mesi ai dispositivi di schermo – come smartphone, tablet, console per videogiochi, televisione ecc. – e la presenza dei dispositivi a schermo multiplo nella camera da letto sono associati a disturbi del sonno elevati e difficoltà emotive e comportamentali (difficoltà comportamentali) in bambini in età prescolare con disturbi dello sviluppo neurologico. «Sebbene questo studio sia stato condotto su bambini con disturbi dello sviluppo neurologico – spiega Mae Wong, Senior Consultant, Dipartimento di Child Development, KKH, che ha guidato la ricerca -, i risultati di questo studio sono applicabili alla popolazione generale e allineati con le prove esistenti di studi condotti su bambini in via di sviluppo in genere».

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Contraccettivi ormonali, dall’Aifa nuove informazioni sulla sicurezza

I contraccettivi ormonali sono medicinali utilizzati per prevenire gravidanze indesiderate, ma anche per il trattamento di alcune patologie tra cui la sindrome dell’ovaio policistico, l’endometriosi, l’adenomiosi, l’anemia causata dalle mestruazioni, e le mestruazioni dolorose (dismenorrea). In Italia, tali farmaci sono commercializzati nelle forme di compresse, cerotti transdermici, dispositivi vaginali, dispositivi intrauterini ed infine impianti per uso sottocutaneo ed anelli vaginali. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ente preposta alla  sicurezza dei farmaci in Italia, ha reso noto di aver aggiornato i foglietti illustrativi inserendo delle nuove importanti informazioni relative alla sicurezza di tali farmaci.
Più nel dettaglio, l’Aifa ha evidenziato che «le pazienti devono essere informate sulla necessità di contattare il proprio medico in caso di cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se questi si verificano poco dopo l’inizio del trattamento». Ciò al termine «della valutazione del segnale di sicurezza condotta a livello europeo, relativo al rischio di comportamento suicidario e suicidio, associati a depressione, in pazienti che utilizzano contraccettivi ormonali», in base alla quale «è stato deciso l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto dei contraccettivi ormonali con una nuova avvertenza». Per ulteriori chiarimenti su questa problematica è possibile contattare il medico curante, lo specialista o il proprio farmacista di fiducia.

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Influenza e vaccinazione antinfluenzale, le risposte dell’Aifa alle domande più frequenti

«Cosa è l’influenza?», «quali sono i sintomi dell’influenza?», ma anche «come si trasmette l’influenza?». Sono solo alcune delle oltre trenta domande a cui l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ente regolatorio dei farmaci in Italia, ha risposto in un documento pubblicato sul suo portale ufficiale e attraverso cui i pazienti possono accedere alle risposte sul tema. Come ogni stagione, durante il periodo pre-invernale le categorie a rischio, tra cui pazienti con patologie croniche, ma anche addetti a servizi pubblici di primario interesse come forze di polizia, vigili del fuoco ed operatori sanitari, sono interessate alle campagne vaccinali mirate a favorire una corretta protezione avverso i virus influenzali, i cui ceppi variano di stagione in stagione.

Il documento, rivolto agli operatori sanitari ma anche agli utenti finali, è suddiviso in varie aree tematiche in cui l’Aifa inserisce le risposte utili a comprendere quesiti che potrebbero sorgere prima e dopo la somministrazione del vaccino. Alcune delle risposte riguardano gran parte dei soggetti potenzialmente interessati alla somministrazione del vaccino antinfluenzale. Altre, invece, interessano particolari categorie come anziani, donne incinte, donne in allattamento. Altre ancora, prediligono aspetti prettamente preventivi. Per accedere al documento aggiornato è possibile aprire questo collegamento. La pagina aggiornata regolarmente è un buon punto di partenza dal quale affrontare tutte le tematiche. Altre risposte, invece, potranno essere fornite dal proprio farmacista di fiducia o dal medico curante.

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Medicinali antibiotici, non vanno usati se non prescritti dal medico

Gli antibiotici sono potenti farmaci, ma non sono la cura per tutto ciò che affligge. Come è noto, combattono le infezioni causate da batteri, non da virus. Gli antibiotici non sono efficaci contro infezioni virali come il raffreddore comune, la maggior parte dei mal di gola e l’influenza. È utile chiarire dunque che l’assunzione di antibiotici per le infezioni virali non cura l’infezione sostenuta da un virus, non impedisce ad altre persone di essere contagiate, non aiuta a sentirsi meglio ed inoltre l’utilizzo di antibiotici quando questi non sono prescritti dal medico non aiuta a sentirsi meglio nei casi di infezioni sostenute da virus.
In aggiunta a quanto evidenziato, l’uso di antibiotici in caso di infezioni virali può mettere a rischio di contrarre un’infezione batterica resistente ad un eventuale trattamento antibiotico nel caso ve ne fosse bisogno in futuro. La resistenza agli antibiotici è stata definita uno dei problemi di salute pubblica più urgenti al mondo. Può essere descritta come l’inefficacia di un determinato medicinale nel combattere un batterio che infetta l’organismo. L’uso intelligente degli antibiotici è la chiave per controllare la diffusione dell’antibiotico-resistenza. In ogni caso, l’antibiotico non può essere assunto se non è prescritto dal medico. Allo stesso modo, il farmacista non può dispensare un antibiotico – in convenzione, ma anche a pagamento – senza che il medico lo abbia prescritto.

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Carenza di vitamina D, dall’Aifa documento per chiarire ogni dubbio

Lo scorso ottobre l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ente regolatorio per i medicinali in Italia, ha istituito la Nota 96 relativa ai medicinali utilizzati nei casi di carenza o ridotto apporto di vitamina D. La nuova Nota 96 consente la prescrizione di tali farmaci solo a coloro che rientrano in determinate condizioni, con riferimento ai livelli di vitamina D nel sangue. Dopo alcuni giorni dalla istituzione della Nota 96, l’Aifa ha pubblicato il documento denominato «Scheda Vitamina D – Cittadino», con l’obiettivo di «fornire informazioni utili a tutti i cittadini su aspetti quali il ruolo che la vitamina D svolge nell’organismo, l’importanza di soddisfare il fabbisogno naturale tramite l’esposizione solare», oltre che per identificare «i segnali che possono indurre il medico a verificare una possibile carenza».

Sono undici in tutto i punti affrontati, di interesse pratico. Tra le domande a cui l’Aifa fornisce risposta, «cosa è la vitamina D?», «che ruolo svolge nel corpo umano?», «quali sono i valori “normali” di vitamina D?» e «quali sono le fonti naturali di vitamina D?». Proprio in merito a questo ultimo quesito, l’Aifa identifica le fonti principali da cui poter assumere un corretto quantitativo di vitamina D. Nello specifico, attraverso l’esposizione solare e mediante il corretto apporto dietetico. In merito all’apporto dietetico, sebbene non vengano annoverati fonti vegetali di vitamina D, l’Aifa predispone un elenco contenente quali alimenti di origine animale contengano le dovute quantità di vitamina ed in che misura. Per consultare il documento integrale è possibile accedere alla pagina Domande e risposte del portale Aifa, oppure aprire il link indicato in basso a questa pagina.

Apri scheda vitamina D – Cittadino (Aifa)