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Sonno, lo stile di vita influenza la qualità del riposo notturno

«Quasi un Italiano su tre dorme un numero insufficiente di ore e uno su sette riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno». Questi dati emergono da uno studio condotto nel 2019 da ricercatori dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dell’Università Bocconi e dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con Doxa. Si tratta quindi di un problema comune a molti. I disturbi del sonno sono approfonditi a livello scientifico dalla medicina del sonno, un ramo clinico che si impegna a studiare le motivazioni che impediscono al riposo notturno di essere davvero ristoratore. Dalle evidenze ottenute nel corso delle ricerche effettuate dagli specialisti sono state individuate delle regole basilari che ognuno può mettere in pratica per migliorare la qualità del sonno e ridurre insonnia e altri disturbi.

L’igiene del sonno ha basi scientifiche.

L’Associazione italiana medicina del sonno (Aims) promuove una serie di regole utili per una corretta “igiene del sonno”, un’espressione che indica una serie di comportamenti che, fisiologicamente, favoriscono una buona qualità del riposo notturno. Sono infatti diversi i comportamenti e le azioni nel corso della giornata e, soprattutto, nelle ore che precedono la notte, che influenzano in vario modo il sonno. «Spesso i soggetti sono scettici – osserva l’Aims – rispetto alla possibilità che i propri problemi di sonno possano realmente trarre vantaggio dall’osservazione delle norme indicate. Ciò deriva in parte dal fatto che molte di esse fanno parte, nel bagaglio culturale di tante persone, di una serie di comportamenti interiorizzati come banali, di scarso valore ai fini di un buon stato di salute o addirittura da sempre vissuti come inutili o trascurabili proibizioni». In realtà si tratta di accorgimenti promossi per le loro basi scientifiche. «Nella letteratura scientifica – spiega l’Associazione – è documentato che nella maggior parte delle insonnie, a prescindere dalla loro eziologia, le norme di igiene del sonno non sono rispettate e che tale mancata osservanza costituisce un fattore di cronicizzazione e/o peggioramento del disturbo. È altrettanto documentato che la correzione di comportamenti erronei e l’applicazione in modo sistematico delle norme di igiene del sonno, talvolta “risolve” l’insonnia e spesso contribuisce ad attenuarla».

Comportamenti, alimentazione e ambiente cambiano il sonno.

I principali accorgimenti raccomandati dagli esperti rientrano in tre ambiti: quello comportamentale, quello alimentare e l’ambiente nel quale si dorme. Abitudini e scelte errate in queste aree hanno l’effetto di compromettere l'”orologio biologico” che regola i ritmi naturali dell’alternanza sonno-veglia. Per mantenere il buon funzionamento di questo “orologio”, la prima sana abitudine è quella di mantenere il più possibile costanti e regolari gli orari per coricarsi e svegliarsi. È poi importante non svolgere negli orari serali attività fisiche o intellettuali troppo impegnative. Per tale motivo è bene arredare la camera da letto con gli oggetti strettamente legati al sonno, evitando di aggiungere televisori, computer o altre distrazioni. La stanza deve essere correttamente oscurata e con una temperatura adeguata. Per quanto riguarda l’alimentazione, si sconsiglia di consumare la sera cibi o bevande contenenti sostanze stimolanti, come caffeina e cacao, e si raccomanda di evitare gli alcolici e gli alimenti iperproteici.

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Presentati i nuovi servizi online dell’Agenzia delle Entrate

Nell’ottica di ampliare i propri servizi digitali, l’Agenzia delle Entrate ha aggiunto tre nuove funzionalità all’area riservata del proprio sito Internet www.agenziaentrate.gov.it, rendendo alcune operazioni eseguibili direttamente online. Si tratta del servizio “consegna documenti e istanze” e dei servizi per la richiesta del certificato di attribuzione del codice fiscale e del certificato di attribuzione della partita Iva, nonché del servizio di compilazione della dichiarazione di successione. I nuovi servizi sono già disponibili e immediatamente fruibili senza bisogno di installare e configurare alcun software. L’accesso si effettua semplicemente tramite credenziali Spid, con la carta d’identità elettronica (Cie), la carta nazionale dei servizi (Cns) o, per chi ne è in possesso, con le proprie credenziali Fisconline/Entratel.

Online anche l’attribuzione di codice fiscale e partita Iva.

Il nuovo servizio di consegna documenti e istanze dell’Agenzia delle Entrate permette di inviare direttamente online alcune tipologie di documenti e istanze, senza più bisogno di recarsi fisicamente agli sportelli dell’Agenzia. Dopo la consegna, una volta completati i controlli sui file (antivirus e formato), la procedura genera e rende disponibile la ricevuta in area autenticata. «Inoltre – si precisa nella presentazione dei nuovi servizi – nella nuova area riservata è stata predisposta una funzionalità dedicata al rilascio dei certificati di attribuzione del codice fiscale e di attribuzione della partita Iva, documenti che fino a oggi erano rilasciati solo in ufficio. Il servizio è molto semplice e consente la rapida generazione, il download e l’eventuale stampa del certificato, in formato originale e in copia conforme».

Online anche successioni e volture catastali.

Il servizio “successione online” permette all’utente di caricare direttamente le informazioni degli immobili registrate nel Catasto e di inviare via web la dichiarazione e la domanda di volture catastali. La funzione è accessibile dall’area riservata del sito www.agenziaentrate.gov.it, in cui si attiva un percorso guidato che assiste l’utente nella compilazione corretta dei campi, segnalando eventuali errori, mentre una nuova funzionalità permette di importare i dati in possesso dell’Agenzia. «Viene inoltre offerto supporto alla compilazione – spiega l’Agenzia – tramite alcuni messaggi che segnalano in tempo reale l’inserimento di dati non corretti o documenti non conformi, sulla base delle informazioni in possesso del Fisco, per supportare il contribuente e aiutarlo a non commettere errori».

Area riservata personalizzabile.

L’area riservata del sito dell’Agenzia è stata oggetto di un restyling generale per renderla più semplice e fruibile da smartphone e tablet. I cittadini potranno personalizzarla, aggiungendo i servizi più utilizzati tra i preferiti e avvalersi di un nuovo motore di ricerca per trovarli più rapidamente. «Una volta effettuato l’accesso – aggiunge l’Agenzia – l’area riservata mostra una sezione “in primo piano” con le ultime novità fiscali più importanti e uno spazio in cui è possibile consultare eventuali notifiche personali, come le ricevute relative alla trasmissione di atti, le dichiarazioni, i versamenti e così via, oltre alla possibilità di impostare in brevissimo tempo le informazioni fondamentali del profilo utente (email o Pec, telefono ecc.). L’assistenza online resterà sempre attiva e a portata di mano, per aiutare l’utente a orientarsi tra i vari servizi online».

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Colpi di calore, quando le temperature salgono prudenza e prevenzione

Spesso confuso con l’insolazione, il colpo di calore è un processo differente, ma ugualmente pericoloso. «Il colpo di calore – spiega l’Istituto superiore di sanità (Iss) – è provocato da condizioni ambientali di temperatura elevata (a partire da 35°C), ridotta ventilazione e, soprattutto, alto tasso di umidità (maggiore del 60-70%), che non consentono all’organismo di disperdere il calore in eccesso tramite la sudorazione e di mantenere la temperatura del corpo intorno ai 37 gradi centigradi. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore evapora più lentamente e il calore corporeo non viene eliminato come dovrebbe. Quando ciò accade, la temperatura del corpo aumenta troppo causando potenziali danni alla salute». L’insolazione, invece, dipende dall’esposizione diretta, specie della testa, alle radiazioni solari che sommano i propri effetti all’innalzamento della temperatura corporea tipico del colpo di calore.

I sintomi del colpo di calore.

Quando la temperatura corporea aumenta in modo rapido, nel giro di dieci-quindici minuti, e arriva fino a 40-41°C a causa della ridotta capacità del corpo di regolarla, si presentano i sintomi tipici del colpo di calore, che includono: debolezza, abbassamento della pressione arteriosa, gonfiore, soprattutto ai piedi e alle caviglie per la dilatazione dei vasi sanguigni, disidratazione, nausea e vomito, crampi causati dalla mancanza di sali minerali, vertigini e mal di testa, progressiva perdita di lucidità e disorientamento. «Possono verificarsi anche collasso, o svenimento – aggiunge l’Iss -, con un’improvvisa perdita di coscienza e, nei casi più gravi, danni agli organi interni (reni, polmoni, cuore, cervello), convulsioni, coma e morte». Nelle giornate torride, quindi, è fondamentale non correre questi rischi, ma adottare comportamenti preventivi.

Come proteggersi dal caldo.

Quando le giornate diventano torride occorre adottare speciali accorgimenti, specificati dallo stesso Istituto superiore di sanità, che raccomanda di: «uscire solo nelle ore più fresche, evitare di svolgere attività fisica nelle ore più calde e comunque sotto il sole, indossare abiti comodi e leggeri, bagnare spesso la testa e rinfrescare tutto il corpo con una doccia o con un bagno, coprire il capo e utilizzare gli occhiali da sole per proteggersi meglio dai raggi solari, far indossare ai bambini un cappellino con visiera, aumentare il consumo di acqua per reintegrare i liquidi persi tramite la sudorazione. In caso di caldo intenso, per mantenere l’idratazione del corpo possono essere utili anche le bevande che contengono sali minerali e fare pasti leggeri, evitando gli alcolici, che aumentano la sensazione di calore e la sudorazione, contribuendo così ad aggravare la disidratazione». In caso si presentino i sintomi sopra descritti, contattare il medico curante, la guardia medica o il 118 e nell’attesa spostarsi in un luogo fresco e ventilato, distendersi con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo, raffreddare il corpo e il capo, bere acqua non troppo fredda a piccoli sorsi, o bevande arricchite di sali minerali.

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Osteoporosi, in che modo è possibile prevenirla?

L’osteoporosi è una condizione caratterizzata da riduzione della massa ossea e conseguente aumento del rischio di fratture. È causata dalla diminuzione degli estrogeni dopo la menopausa, da carenze nutrizionali, da terapie farmacologiche e da un fisiologico deterioramento della struttura scheletrica che si osserva con l’avanzare dell’età.

La diagnosi può essere effettuata tramite la mineralometria ossea computerizzata (Moc), che consente di misurare la densità ossea, insieme ad analisi del sangue di base e alla ricerca di marcatori ematici specifici. Oltre all’assunzione di vitamina D, calcio, farmaci che rallentano il processo di riassorbimento dell’osso e alla terapia ormonale sostitutiva (Tos), lo stile di vita gioca un ruolo assai rilevante sia nel trattamento che nella profilassi di questa patologia.

La vitamina D può essere assunta in via preventiva, attraverso integratori o farmaci vendibili dietro prescrizione perché ad alto dosaggio. Dal momento che si tratta di una vitamina in grado di accumularsi nel tessuto adiposo, per evitare condizioni di ipervitaminosi che sarebbero accompagnate da altre problematiche è bene consultare il medico, che valuterà se la supplementazione sia necessaria, anche sulla base degli esiti degli esami del sangue.

Nei casi di carenza lieve, può essere sufficiente arricchire l’alimentazione con olio di pesce, latte e derivati, tuorlo d’uovo, fegato. È importante ricordare che la sintesi e l’attivazione della vitamina D necessitano della radiazione solare. Perché non approfittare quindi della stagione estiva per esporsi al sole? Si raccomanda in questo caso di utilizzare sempre prodotti solari con un fattore di protezione elevato e di evitare i bagni di sole nelle ore più calde della giornata.

La vitamina D ha, tra le sue numerose funzioni, quella di favorire l’assorbimento del calcio, minerale che può essere utile integrare con appositi supplementi dietetici o portando a tavola in abbondanza latticini, verdure a foglia verde, legumi, cereali, carne e pesce, tutti alimenti che ne sono ricchi.

La Moc è consigliata alle donne nel periodo postmenopausale e agli uomini di età superiore ai 65 anni. Questo esame diagnostico, da ripetere circa ogni due anni, può essere indicato pure nei soggetti più giovani ad alto rischio, come nei pazienti in terapia con cortisonici, anticoagulanti, eparine, antiepilettici, diuretici, in caso di malassorbimento intestinale, che si riscontra ad esempio negli individui celiaci o affetti dal morbo di Crohn, nelle persone in sovrappeso oppure obese, nei diabetici, nei forti fumatori e negli alcolisti.

Si consiglia in ogni caso di praticare una moderata attività fisica con regolarità, al fine di scongiurare la perdita di massa ossea e di rendere l’organismo più pronto a rispondere ad eventuali traumi.

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Attività fisica, movimento benefico anche d’estate, purchè in sicurezza

Se durante l’anno molti faticano a trovare tempo e condizioni idonee per fare movimento, d’estate, anche se si è in vacanza, arrivano le temperature elevate a farci spesso desistere dal praticare attività fisica. Eppure è uno dei momenti dei quali bisognerebbe approfittare per iniziare un percorso di salute che potrebbe trasformarsi in una buona abitudine da mantenere anche nelle altre stagioni dell’anno. «Uno dei principali fattori di rischio per la salute degli individui – ricorda il ministero della Salute – è rappresentato dalla sedentarietà. Lo svolgimento regolare dell’attività fisica, con i dovuti accorgimenti, ha un effetto benefico a tutte le età. Nei bambini favorisce un corretto sviluppo fisico e la socializzazione, negli adulti contribuisce a ridurre il rischio dell’insorgenza di malattie croniche (dal diabete alle patologie tumorali e cardiovascolari) e migliora la salute mentale, negli anziani migliora l’elasticità muscolare e svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione delle malattie cronico degenerative».

D’estate le occasioni per muoversi aumentano.

Superando con buon senso i limiti del caldo, l’estate presenta tanti vantaggi per iniziare (o continuare) a fare movimento. Il primo è senza dubbio rappresentato dalle numerose ore di luce, che permettono di dedicarsi al fitness anche negli orari meno caldi, come la mattina presto e la sera. «Va evitata – raccomanda il Ministero della Salute – la fascia oraria dalle 11.00 alle 18.00 e bisogna prestare particolare attenzione a un’adeguata idratazione. Inoltre, nei giorni molto caldi, evitare le aree verdi, dove si registrano le maggiori concentrazioni di ozono». Per chi ha la fortuna di trovarsi in luoghi naturali, le possibilità di fare movimento si moltiplicano ed è un peccato non approfittarne. Al mare, chi sa nuotare, può trovare sollievo del calore, cercando sempre di evitare le ore torride, mantenendo il capo bagnato, usando la protezione solare e bevendo spesso. L’idratazione diventa ancora più importante d’estate, considerato l’aumento dei liquidi persi con il sudore. Chi non nuota può sempre contare su una camminata o su una pedalata in bicicletta. Anche la montagna offre diverse opzioni per svolgere attività fisica in modo naturale. Le strade e i sentieri, spesso in salita, rappresentano di per sé un allenamento che unisce al dispendio energetico il potenziamento muscolare delle gambe. Basta quindi trascorrere un po’ di tempo all’aperto e camminare anche a valle, se non si è appassionati di escursioni in alta quota.

«Ogni movimento conta».

La cosa fondamentale quando si decide di combattere la sedentarietà è partire dal presupposto che muoversi non significa necessariamente fare attività sportive organizzate, benchè chi le ami, in qualsiasi località, d’estate potrà fruire di corsi e sessioni di fitness di ogni tipo. Lo slogan dell’ultima “Giornata mondiale dell’attività fisica”, svoltasi ad aprile 2021, è stato “every move counts”, ovvero “ogni movimento conta”. «Attività fisica: poco, vale molto! – ribadisce l’Istituto superiore di sanità (Iss) -. È questo un messaggio di incoraggiamento, che rende l’attività fisica un obiettivo alla portata di tutti, promuovendo una consapevolezza importante: basta poco per fare attività fisica. Infatti, qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che comporti un dispendio energetico è attività fisica, e va oltre lo sport. E anche le attività della vita di ogni giorno, come camminare, ballare, fare lavori domestici, andare a fare la spesa, o scegliere di lasciare l’auto a casa diventano azioni che si arricchiscono di significato perché contribuiscono al benessere psicofisico».